EGADI A TAVOLA

In Sicilia, la cucina è sempre stata fin dall’antichità intimamente collegata alle influenze storiche, culturali e religiose che questo territorio ha subito. Già dai tempi remoti, grazie a questi stimoli esterni si è andato sviluppando uno stile ben preciso di abitudini culinarie che, col passare dei secoli, si è arricchito di nuovi sapori e di nuove pietanze.

Nonostante il territorio delle Egadi sia ricco di spezie, piante aromatiche, origano, menta, rosmarino, timo, il prodotto che rappresenta maggiormente la tradizione culinaria delle Egadi è senza dubbio il tonno, retaggio dei fasti di un tempo passato. Chiunque qui ricorda ancora quanto coinvolgente è stata la pesca del tonno: questa attività coinvolgeva  diverse centinaia di uomini e donne, dai tonnaroti, sotto la guida del loro capo,  il “Rais” alle lavoratrici dello Stabilimento Florio.

La conoscenza di questi cibi si è diffusa oggigiorno non solo a livello nazionale, alcuni sono stati addirittura inseriti dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità.

Non sarebbe perdonabile lasciare le Egadi senza aver gustato almeno una parte delle principali specialità culinarie dell’arcipelago.

 

APERITONNO

Nei vari locali di Favignana è molto “di moda” consumare cibi a base di tonno e dei suoi derivati sotto forma di aperitivi o apericene, alle Egadi spesso chiamate “aperitonno”. Crostini di pane tostato conditi con ottimo olio d’oliva, aromatizzati con erbe ed essenze locali vengono guarniti con varie prelibatezze locali.

La bottarga di tonno: dal gusto esclusivo, è preparata con uova di tonno racchiuse in una sacca, una volta salate e pressate, vengono essiccate al sole. 

La ficazza: salame tipico delle Egadi, le parti del tonno che restano attaccate alla lisca, separate con cura, vengono macinate e condite con sale e pepe, poi insaccate, pressate ed essiccate.

La tonnina: parte dorsale del pesce conservata sotto sale. Ideale come antipasto ha un sapore intenso e deciso.

Non deve mancare “l’Egadi spritz”, ottimo gusto mediterraneo, leggero e dall’inconfondibile colore arancione. Si ottiene pestando due fettine di arancia rossa siciliana insieme ad un po’ di melograno e a della menta, ancora si aggiunge ghiaccio tritato, Aperol, prosecco e una spruzzatina di soda.

SPAGHETTI AI RICCI DI MARE

Tra i primi piatti a base di pesce, gli spaghetti con i ricci sono una vera prelibatezza, con pochi ingredienti si riesce ad esaltare il gusto e il profumo del mare. I ricci sono indicatori biologici dello stato di salute dell’ambiente marino.

Le parti commestibili del riccio sono gli spicchi di colore arancione disposti a raggiera che troviamo all’interno del riccio aperto con un apposito attrezzo. Questi spicchi sono le uova, che raccoglieremo con delicatezza in una ciotola, a parte andremo a fare un soffritto con aglio olio e pochissimo peperoncino, aggiungiamo qualche cucchiaino di uova e togliamo immediatamente dal fuoco.

Lessiamo gli spaghetti (possibilmente prodotti nel territorio e trafilati al bronzo), dopo averli scolati li uniamo al soffritto, aggiungiamo un pizzico di pepe, le rimanenti uova di ricci e una manciata di prezzemolo tritato. Impiattiamo.

COUS COUS

Oggi il cous cous è un fiore all’occhiello della tradizione culinaria locale. La storia narra che, il cous cous è giunto a Trapani dall’Africa fin dai tempi della dominazione araba e che nell’ottocento si sia diffuso in maniera massiccia, quando i lavoratori trapanesi iniziarono a recarsi nelle coste tunisine esportando cultura e tradizioni. A San Vito lo Capo, si scolge un festival ad esso dedicato. 

Esistono delle differenze fra il cous cous di Trapani e quello del Nord Africa che riguardano sostanzialmente la cottura e sopratutto gli ingredienti. Nei nostri territori la cottura avviene a vapore, all’interno di un particolare recipiente in terracotta detto couscousiera (pentola composta da due elementi sovrapposti di cui uno ospita il brodo e l’altro contiene la semola precedentemente incocciata), l’altra differenza è che il cous cous a Trapani si fa con il pesce.

Il primo passo consiste nella preparazione del soffritto a base di olio, cipolla, aglio e prezzemolo, vengono poi aggiunti la polpa di pomodoro, alloro, il pesce in tocchetti, la paprica, lo zafferano e le mandorle tritate. Cotto per una ventina di minuti e regolato di sale e pepe.

Quando la semola è cotta si unisce al brodo caldo di pesce e si lascia riposare ben coperto per qualche ora, una volta assorbito il brodo, il cous cous è pronto per essere servito.

FRASCATOLE

Era un piatto di recupero, nasceva dalla povertà e dall’intelligenza che diventa “di necessità virtù”. Un piatto povero che si realizzava con gli scarti della semola del cous cous mal incocciate, che non venivano buttate e riutilizzate per preparare minestre con verdure.

Il nome “frascatole” ha origini dal francese “flasque”, che vuol dire morbido, in dialetto diventa frasc e dopo frascatole. Oggi non è un piatto povero, si prepara lavorando la semola ottenendo una grana grossolana che viene condita con verdure, con sugo di aragosta o con zuppa di pesce, è un piatto inserito nel registro delle eredità immateriali locali.

 

POLPETTE DI TONNO

Hanno una storia legata alla vita di chi lavorava allo stabilimento Florio.

Piatto povero, nasce dagli scarti del tonno che venivano regalati agli operai come una sorta di pagamento.

L’abilità delle donne nel trovare il modo di recuperare questi scarti fece nascere delle polpette con l’aggiunta di mollica di pane, oggi una prelibatezza, preparata con le parti più pregiate del tonno, mollica sale, pepe, aglio, prezzemolo, basilico e uovo battuto.

CASSATELLE DI RICOTTA

Le cassatelle sono dolci ripieni di ricotta di pecora, tipici siciliani, in particolare della provincia di Trapani, già conosciute fin dal 1.700, preparate sopratutto nelle festività pasquali e di carnevale.

Sono una sorta di ravioli dolci ripieni di ricotta, zucchero, cannella e gocce di cioccolato, vengono fritte per immersione nell’olio caldo. Per la pasta si usa farina di grano duro, zucchero, olio di oliva, vino Marsala e scorza di limone.

È una produzione tipica siciliana inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.